LA JUVENTUS BATTE IL MONZA MA I LIMITI SONO TANTI 2-0

Succede tutto nel primo tempo e il primo a “scaldarsi” è Kolo Muani che stavolta, senza Vlahovic, impiega cinque minuti per il primo tiro in porta che è una rovesciata ben eseguita ma addosso a Turati. Pochi minuti dopo la stessa Juve mostra l’altra sua faccia, pericolosissima per Tudor, quella spenta di una squadra che all’improvviso sembra smarrirsi: Birindelli prende palla dalla sua trequarti, parte sfera al piede e nessuno lo ferma, nemmeno il mugugno a metà tra perplessità e spavento dello Stadium impotente. Arriva a ridosso dell’area di Di Gregorio e calcia col mancino: un tiro debole che non impensierisce minimamente l’ex compagno di squadra, ma che corsa. Poi al minuto 11, il numero 11 si accende con un gran gol e spiazza i brianzoli dai 25 metri. Nico Gonzalez è tornato: esulta rabbioso perché questa rete è davvero una liberazione. Il Monza vede sempre più vicino lo spettro della B ma non rinuncia ad attaccare e a cercare, perché no, magari il gol dell’ex: il duello che Mota ingaggia con Kelly finisce però con l’ex Next Gen a terra e col pallone oltre il fondo mentre lui si lamenta perché l’inglese l’avrebbe stretto un po’ troppo a sé. Allarga le braccia, l’arbitro lo guarda e con un cenno gli fa capire che non c’è nulla. Nesta prova a dare indicazioni ma la squadra non sempre risponde e allora la Juve guadagna campo e sale compatta; anche Thuram ci prova da lontano ma conclude altissimo. Non tanto peggio di Kolo Muani che si divora il raddoppio calciando larghissimo a porta quasi spalancata. Il sussulto dello Stadium ricorda che il Randal delle prime tre uscite un gol così non l’avrebbe mai sbagliato. Ma si riparte e, per quanto a volte un po’ scomposta, alla fine è sempre la Juve a fare la partita nel primo tempo e a continuare l’assedio. Ci riprova anche Yildiz ma ecco un altro pallone che finisce in curva, come quello successivo di Kelly che prova un’improbabile conclusione da fuori. Il Monza balla tanto dietro, la Juve detta il ritmo e compiace il suo allenatore che la vede tutta proiettata in avanti. Peccato che a ridosso della mezz’ora sia ancora Kolo Muani a mangiarsi il 2-0: Nico lo lancia, lui si allunga troppo il pallone e fa un altro favore a Turati. La porta sembra stregata per l’attaccante del Psg ma solo fino al 33′, quando all’Allianz si rivede il centravanti di fine gennaio e inizio febbraio: egoista, cinico, chirurgico. Yildiz recupera palla, Thuram la porta avanti e resiste a una doppia marcatura prima di cedere il pallone a Kolo che ha Yildiz accanto ma vede solo la porta e stavolta non sbaglia. Un’altra esultanza rabbiosa, Kolo Muani sbatte le mani sui cartelloni pubblicitari, guarda in faccia i tifosi, urla e si indica, quasi come a voler dire “eccomi”. O meglio “rieccomi”. Il primo tempo si chiude con il gesto scellerato di Yildiz che, a 19 anni e 358 giorni, si guadagna il poco edificante primato di più giovane calciatore della Juventus a ricevere un’espulsione in un match di Serie A dai tempi di Manuel Giandonato (19 anni e 70 giorni nel dicembre 2010 contro il Chievo). Il rosso del cartellino fa il paio con il colore della vergogna e quello delle maglie di un Monza che dopo l’intervallo torna in campo con un altro piglio rispetto ai primi 45 minuti. La Juve invece sembra soffrire, eccome, l’uomo in meno. Ci prova presto Birindelli di testa ma Di Gregorio blocca, poi è il turno di Castrovilli che dal limite però calcia altissimo. Tudor nel frattempo pensa al futuro e ai prossimi decisivi 180 minuti contro Bologna e Lazio e sostituisce due diffidati: fuori Thuram e Cambiaso, dentro Weah (diffidato pure lui ma meno titolare degli altri due) e Savona. Un Monza comunque rivitalizzato dalla superiorità numerica continua a schiacciare Madama; anche Mota ci prova di testa – punto debole della Juve, le palle alte – ma il tentativo si conclude con un altro nulla di fatto. Al 59′ invece è Nico Gonzalez che sfiora la doppietta: è più veloce di Carboni ma alla fine conclude con l’esterno, troppo debole. Questo è uno dei pochissimi squilli della Juve in una ripresa in cui ha visto ben poco il pallone: basti pensare che solo nei primi 15 minuti di secondo tempo il possesso palla è stato per il 90% del Monza. Al 74′ Tudor cambia ancora e si copre: esce Nico, sospinto da degli applausi che raramente aveva sentito fin qui in stagione, e al suo posto entra Alberto Costa. Nell’assolo del Monza, anche se senza esito, c’è tempo anche per la conclusione di testa di Caprari a botta sicura ma anche lui trova i guantoni di Di Gregorio. Non senza fatica si arriva al 90′ e dopo 4 minuti di recupero Juve-Monza finisce: 2-0 per Tudor che continua la sua marcia verso la Champions nel giorno in cui ritrova Nico Gonzalez e Kolo Muani ma perde il suo numero 10. Sergio Vessicchio