INTER VERGOGNA SENZA CONFINI, MAROTTA COSA DICEVA SULLO SCUDETTO A TAVOLINO
La spettacolare idea dell’Inter di richiedere materialmente il trofeo del tavolino 2005/06 alla Lega, che non si mette a ridere per la proposta ma glielo consegna sul serio, il tutto previa presentazione fiera del nuovo arrivato in bacheca ai media (e non si mettono a ridere neanche loro), racconta tutto degli ultimi 20 anni del nostro calcio ed eleva a livelli irraggiungibili il lato grottesco di una vicenda inquietante.
Impossibile ricapitolare una vicenda infinita, dalle condanne in pochi giorni anticipate dai giornali alle intercettazioni sparite, dai boriosi “piaccia o non piaccia non ci sono telefonate di Moratti a Bergamo e Pairetto” di pm che poi dibattevano allegramente con Zanetti alle presentazioni di libri sulla dittatura argentina alla durissima relazione del procuratore Palazzi che, vagamente tardiva, spiegava che i nerazzurri avevano compiuto dei veri e propri illeciti sportivi, da sanzionare duramente se solo non fosse scattata, ahilui, la prescrizione. Altro che premi a tavolino, Ibra e Vieira, scudetti successivi e così via.
In mezzo ci sono gli anni di agonia di chi non ha avuto la stessa “fortuna” e in quel tritacarne c’è finito senza mezza responsabilità: arbitri rovinati prima di essere completamente assolti, giornalisti che non c’entravano nulla ma sono morti di Calciopoli, accusati vigliaccamente da colleghi meno capaci e invidiosi di loro. Non sarebbe il caso di sbandierare i titoli assegnati a seguito di quella vicenda zoppa, parziale, faziosa, monodirezionale, in cui alcuni giudici e quasi tutti i media hanno dato il peggio di loro e invece a qualcuno viene l’idea di non accontentarsi della seconda stella messa sulla maglia al diciannovesimo scudetto conquistato sul campo (alcuni dei quali, va ribadito, vinti grazie a quelle dimenticanze sopra citate), ma di chiedere pure il trofeo materiale, metterlo in bacheca e invitare i media, i quali ovviamente, come da tradizione, non si pongono domande e si limitano a eseguire. E la Lega, invece di suggerire di stendere un velo sulla vicenda, anche per non rinfocolare quella questione così mal risolta, si prodiga per consegnare davvero un trofeo che il procuratore FIGC considerava impossibile da assegnare, se solo si fossero conosciute prima certe cose. Fonte Tuttosport