L’INCHIESTA PRISMA FRENA ANCORA S’IMPANTANA NELLE PARTI CIVILI
OLtre duecento richieste di costituzione di parte civile, in maggioranza azionisti della società di Torino. Il processo, nella prima udienza, vede imputato l’ex management della Juventus per presunti reati societari: manipolazione del mercato, false comunicazioni sociali delle società quotate, dichiarazione fraudolenta, ostacolo agli organi di vigilanza. Anna Maria Gavoni, il gup, si è riservato la decisione.
Tra gli imputati figurano l’ex presidente Andrea Agnelli, l’allora vice Pavel Nedved, l’ex responsabile dell’area sportiva Fabio Paratici, l’ex a.d. Maurizio Arrivabene e altri 4 dirigenti, oltre allo stesso club, chiamato in causa come responsabile amministrativo. Verso l’archiviazione le posizioni — già stralciate — di Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano (ex componenti del cda); oltre che di Stefania Boschetti e Roberto Grossi (revisori per Ernst&Young). I pm titolari del fascicolo nato a Torino e trasferito a Roma perché qui hanno sede i server della piattaforma che avrebbe diffuso le false comunicazioni agli azionisti, sono Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano.
Il periodo preso in esame va dal 2019 al 20221, due i bilanci sotto inchiesta, inserita anche la cosiddetta «manovra stipendi», che aveva portato la procura di Torino ad ascoltare come testimoni anche i giocatori della Juventus. Sotto la lente d’ingrandimento, la sospensione dei compensi ai tesserati nel 2020 in seguito all’emergenza Covid, firmato con una scrittura privata da Agnelli e dall’allora capitano Giorgio Chiellini.
E poi nell’inchiesta i diversi scambi tra giocatori che hanno prodotto plusvalenze fittizie, Caldara-Bonucci con il Milan (21 milioni), Pjanic-Arthur con il Barcellona (43 milioni), Cancelo-Da Silva con il Manchester City (5 milioni) e poi con il Pescara, il Pisa, la Sampdoria, il Genoa, il Parma, il Sion, il Lugano, i marsigliesi dell’Olympique, la Pro Vercelli.
L’inchiesta sui conti bianconeri ha portato alla luce molte zone grigie. Sarebbero stati messi in pratica dei sistemi atti a salvare il bilancio, in una generale condizione di crisi. Manovre e stratagemmi che, sostengono i magistrati, avevano come intento quello di ingannare il mercato.
Durante l’udienza preliminare, tenutasi a Roma oggi, giovedì 5 dicembre, è stata avanzata la richiesta da parte di circa duecento soggetti di costituirsi parte civile nel processo. È da tempo che si discute ardentemente di questo processo, considerando l’ormai datata discussione sulla competenza, che ha portato il tutto da Torino a Roma. Al gup Anna Maria Gavoni sono giunte richieste da differenti soggetti, come: Consob, associazioni di consumatori, fondi d’investimento, azionisti. Tutti in attesa della prossima udienza, posta in calendario per il 27 gennaio 2025.