LE RIVELAZIONI DI SOULE’ THIAGO MOTTA E JUVENTUS
Matias Soulé
, che ha lasciato la Juventus per trasferirsi alla Roma, ha parlato in esclusiva sulle colonne del Corriere dello Sport. Di seguito le sue dichiarazioni:
LACRIME PER LA ROMA – “Volevo così tanto venire che avevo le lacrime al pensiero che non andasse in porto. Dimostrerò in campo di valere i soldi che il club ha speso per me. Essere qui è meraviglioso. La trattativa è stata lunga, avevo l’ansia di non poter arrivare ma tutto è andato per il meglio. I Friedkin mi hanno voluto fortemente, ho subito capito la loro ambizione per questo club e dove vogliono portarlo. E ora sono qui, in ritiro con la mia nuova squadra e non potevo chiedere di meglio. Stiamo lavorando sodo e con grande intensità: saremo pronti per la prima di campionato contro il Cagliari”.
IL RAPPORTO CON DYBALA – Per me è un fratello maggiore, una guida non nel calcio ma nella vita. Quando ero più piccolo, lo vedevo come un mostro sacro, un giocatore a cui non riuscivo ad avvicinarmi perché ero in soggezione. Poi abbiamo cominciato a conoscerci, siamo entrati in sintonia e abbiamo stretto un buon rapporto alla Juventus. C’è un aneddoto che non mi dimenticherò mai. Era l’ultimo anno di Paulo alla Juve, stava giocando una delle partite finali della stagione. Mancava un quarto d’ora alla fine quando lo vedo parlare a distanza con Landucci mentre intanto mi indicava. Purtroppo erano finite le sostituzioni, ma Dybala aveva chiesto alla panchina di farmi entrare perché voleva giocare con me almeno una volta prima di lasciare la Juve. È un ricordo che resterà sempre con me, perché mi ha fatto capire quanto ci tenesse a me, e la sua stima nei miei confronti. Quando Paulo ha lasciato la Juve io gli avevo mandato il messaggio ‘Spero con tutto il cuore di poter un giorno giocare insieme a te’. Scherzi del destino, tre anni dopo eccoci qua insieme”. JUVENTUS – “Un tasto un po’ dolente, soprattutto per i primi mesi del 2024. Perché non pensavo di lasciare la Juve, anzi, ero concentrato a giocare bene con il Frosinone per meritarmi una maglia. Invece poi a gennaio vengo a sapere che mi stavano cedendo a un club arabo, ma io non avevo alcuna intenzione di andarci anche se ormai mi era chiaro quale sarebbe stato il mio futuro. Ne sono rimasto deluso perché pensavo di poter giocare per la Juve, ma poi me ne sono fatto una ragione”.
THIAGO MOTTA – “E’ una persona squisita. Mi è sempre stato vicino, mi ha supportato, allenato e dato tanti consigli. Poi scherzava molto con me: ‘Tu non te ne vai via da qui se non lasci 70 milioni’. La verità è che Thiago voleva che io restassi alla Juve, mi vedeva benissimo nei suoi piani e nel suo attacco. Ma ormai la decisione della Juve era stata presa: servivo per fare cassa, l’ho accettato e a quel punto non vedevo l’ora di andare via. Non rimpiango nulla della mia esperienza alla Juve dove sono stato benissimo, giusto quell’addio a gennaio inaspettato”.