BILANCIO JUVENTUS ERA REGOLARE IMBARAZZO FIGC
Professor Fabrizio Bava, i revisori della Deloitte hanno pubblicato la propria relazione riguardo il bilancio al 30 giugno 2023 della Juventus: quali indicazioni si possono trarre, alla luce dei rilievi illustrati dalla Consob pochi giorni fa?
Ritengo che nel documento siano presenti tre aspetti piuttosto interessanti. Il primo, intanto, riguarda il fatto che Deloitte emette un giudizio con rilievi, ma per fatti attinenti quasi unicamente le stagioni tra il 2018 e il 2022, dunque sui dati comparativi. Nella relazione viene precisato che il bilancio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta, ad eccezione degli effetti “sui dati del precedente esercizio presentati ai fini comparativi” e sul conto economico, poco significativi, mentre gli effetti sarebbero nulli sul patrimonio netto”.
Il secondo aspetto, invece?
“I revisori, come già lo scorso anno, continuano a non individuare errori nelle cosiddette “operazioni incrociate”. Mentre la Consob continua a ritenere che tali operazioni debbano essere trattate contabilmente come permute, non consentendo di conseguenza l’iscrizione della plusvalenza, Deloitte non segnala criticità”.
Sorpreso da questo parere?
“Sorpreso perché, a ben vedere, le tanto discusse “plusvalenze fittizie” sono quelle che hanno portato alla penalizzazione nel processo sportivo e alla conseguente esclusione dalla Champions League. E appare piuttosto curioso, al contempo, che un tema così rilevante non sia stato oggetto di una precisa presa di posizione da parte della Figc nell’ambito delle “Raccomandazioni contabili”, nonostante le inchieste che da decenni si rincorrono sull’argomento. Le raccomandazioni federali non potrebbero prevalere sui principi contabili internazionali, ma un chiarimento definitivo consentirebbe ai club di operare sul mercato con maggiore serenità”.
C’è un terzo aspetto, giusto?
“Sì, quello inerente le cosiddette “side letter”. Deloitte contesta una sola operazione, il cui effetto sul bilancio sarebbe per altro positivo, con una minore perdita per 7 milioni di euro. Per quanto riguarda tutte le altre carte emerse, infatti, i revisori affermano di non disporre di un quadro informativo completo e di non avere evidenza del consenso dei giocatori, mancando la loro firma, elemento ritenuto fondamentale per la validità degli accordi. Ad ogni modo, viene precisato che si tratterebbe di accordi che, complessivamente, comporterebbero effetti sul bilancio pari a una riduzione della perdita di 4 milioni, senza effetti sul patrimonio netto. Sul tema, invece, la posizione della Consob appare molto più severa: si tratta di profili interpretativi dei principi contabili particolarmente complessi, sui quali i consulenti tecnici potranno dibattere nell’eventuale processo penale a Roma”. FONTE TUTTOSPORT