SETTIMANA CALDA
I bianconeri saranno impegnati al Sanchez-Pizjuan senza sapere se quella che passa dall’Andalusia sia l’unica strada per l’Europa del prossimo anno o se gli sforzi in campionato potranno essere riconosciuti. E, quindi, quattro giorni più tardi, le figure apicali del club vigileranno sul verdetto della Corte Federale d’Appello con ogni prospettiva ancora aperta. L’organo dovrà rimotivare ed eventualmente rimodulare la penalizzazione, ma questa volta la classifica peserà un po’ di più, dato che a quel punto mancheranno soltanto due partite al termine e, quindi, il margine d’azione sarà minimo. Un problema per i bianconeri, perché la prospettiva di una sanzione che risulti afflittiva a 180’ dalla conclusione della Serie A, ma non decisiva alla fine, è complicata. Un’opportunità, però, al contempo, rispetto alla possibilità di incassare una decisione da parte della giustizia sportiva a campionato terminato.
Il tutto, naturalmente, a patto che la linea del tempo scorra senza alterazioni, sul fronte giudiziario più che su quello agonistico. Il secondo filone d’indagini, quello relativo alle manovre stipendi, dovrebbe vivere novità verso la fine del mese, quando scadranno i termini in favore del procuratore federale Giuseppe Chiné per rendere noti i deferimenti e, al contempo, in favore dei legali bianconeri per anticipare questo atto con un accordo da trovare il gradimento anche della controparte. Queste evoluzioni potrebbero influire su ogni altro ragionamento, anche perché una applicazione di sanzione su richiesta delle parti anticiperebbe a quest’anno una penalizzazione che altrimenti – con ogni probabilità – finirebbe per slittare sul prossimo campionato con la celebrazione dell’intero processo.