LO STRANO RITARDO DEL CONSIGLIO DI STATO

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Torniamo a fare un po’ di chiarezza sul ricorso della Figc al CdS contro il Tar. Attenzione: stiamo parlando della questione relativa al “carteggio Covisoc” nel contesto plusvalenze. Non dei ricorsi su Calciopoli 2006. Perché il Consiglio di Stato ci mette così tanto per pubblicare la sentenza? Perché è una sentenza “difficile” da scrivere. Il carteggio Covisoc-Procura federale è già stato consegnato alle parti, quindi l’unico effetto concreto che produrrebbe la decisione del CdS sarebbe quello di permettere o meno alla Juventus di allegarlo al ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni. Ricorso nel quale il carteggio Covisoc è solo uno dei nove punti ai quali si appella la società.

 

In gioco c’è molto altro. Soprattutto i cardini della “giustizia sportiva” così come (purtroppo) abbiamo imparato a conoscerla fino a oggi. Il Tar ha sentenziato che la giustizia sportiva non può ignorare (come in pratica spesso ha fatto) i diritti e i principi costituzionalmente sanciti, in nome di presunte leggi speciali o esigenze particolari. Ecco perché saranno fondamentali le motivazioni del pronunciamento del CdS, in relazione ai limiti dell’autonomia dell’ordinamento e della giustizia sportiva. Da lì la necessità di scriverle “bene”.

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