PARTNERSHIP SOSPETTE O DETTE OPACHE LA JUVENTUS NE FA MENO DEGLI ALTRI MA E’ LEI SOTTO ACCUSA/I NUMERI
Oltre a un caleidoscopio di stati d’animo che, tra le parti in causa, porta di frequente alla nascita di duraturi rapporti (Milan e Genoa hanno completato la bellezza di 53 operazioni soltanto nel nuovo millennio, tanto per limitarsi a un esempio). È il mercato, baby. Da sempre. Negli ultimi mesi, per via delle evoluzioni nel perimetro della giustizia sportiva dell’Inchiesta Prisma, ha però preso piede il concetto di “partnership sospetta”, altresì detta “opaca”. L’habitat è sempre quello, variegato, del calciomercato. E la lente d’ingrandimento del procuratore federale Giuseppe Chiné, che nei prossimi giorni notificherà proprio la chiusura di questo fascicolo d’indagine, è puntata nello specifico sulle operazioni imbastite dalla Juventus con Atalanta, Bologna, Cagliari, Sampdoria, Sassuolo e Udinese.
JUVENTUS E INTER PER FARE UN ESEMPIO
Difficilmente il numero di operazioni completate, tanto per cominciare. Sull’asse Juventus-Bologna come su quello Juventus-Udinese, per esempio, si contano appena due trasferimenti nel triennio 2018-2021 finito sotto inchiesta. Nello stesso lasso di tempo, per restare nel campo della casistica, se ne sono registrati sette tra Inter e Genoa. Per altro con un doppio avanti-indietro, ovvero una cessione seguita da un riacquisto, da parte di Radu prima e di Pinamonti poi, tipologia d’operazione reputata sospetta per eccellenza dagli ambienti federali, secondo i parametri chiariti nelle ultime carte.