PLUSVALENZE, DOPO LA SENTENZA RICORSO AL CONI E POSSIBILE RICORSO AL TAR
La nuova società deve fronteggiare le conseguenze della sentenza della Corte d’Appello Figc: aspetterà il ricorso o cercherà un sostituto del ds Cherubini (inibito per 16 mesi)? E poi ci sono gli altri due filoni dell’inchiesta sportiva per cui nelle prossime settimane potrebbero arrivare altri deferimenti.
La notizia dei 15 punti di penalizzazione ha reso ancora più gelida la serata di Torino dove i nuovi dirigenti in sede alla Continassa hanno vissuto la prima vera complicata giornata da quando sono alla guida della Juventus. Sia il presidente Ferrero che l’Ad Scanavino sono stati in contatto costante con i legali che -da remoto- hanno portato avanti le istanze della Juventus davanti al procuratore Chinè. Una giornata – per i dirigenti nuovi e vecchi- passata al telefono dall’ora di pranzo – mentre la squadra si allenava al centro sportivo – fino a tardissima notte.
La ‘questione Cherubini’
La Juve ora in classifica si ritrova a 22 punti, gli stessi di Bologna e Empoli non sarà semplice per Allegri tenere la squadra concentrata dopo un terremoto di tale portata. E più concretamente, al di là dell’impatto emotivo per le squalifiche degli ex dirigenti, ci sarà da affrontare la questione più pratica di Federico Cherubini, il ds inibito per un anno e quattro mesi. Era lui l’uomo di fiducia, a cui, insieme ad Allegri, era stata demandata la gestione sportiva dopo le dimissioni di Agnelli e della vecchia dirigenza . Cosa farà il nuovo CdA: si metterà subito al lavoro per trovare un sostituto o attenderà l’esito del ricorso?
L’altro filone plusvalenze e la manovra stipendi
La Juve farà ricorso: ecco come funziona
Ma nelle prossime settimane la società del nuovo presidente Ferrero dovrà anche fronteggiare gli altri rami d’indagine sportiva nati dall’inchiesta della procura di Torino. L’altro filone plusvalenze, aperto sulle società che non erano coinvolte nel filone principale, e per la quale entro il 22 febbraio sapremo se si andrà a processo, e soprattutto quello sulla cosiddetta “manovra stipendi” con la Juve che nel periodo del lockdown comunicò la rinuncia a quattro mensilità, salvo poi restituirne tre attraverso la stipula di carte private, ma – secondo l’accusa- violando le norme federali in materia gestionale. A questo ramo dell’indagine appartiene la famosa carta Ronaldo, con il portoghese che vanta un credito di circa 20 milioni di euro. Qui bisognerà aspettare solo pochi giorni, dato che entro fino a fine gennaio arriveranno gli eventuali deferimenti. Non va dimenticata poi l’indagine aperta dalla Uefa, per potenziali violazioni delle norme sulle licenze e sul fair play finanziario e per l’eventuale mancato rispetto del settlement agreement firmato la scorsa estate. Quanto alla giustizia ordinaria l’appuntamento è per il prossimo 27 marzo quando nell’udienza preliminare per l’inchiesta Prisma verranno discusse le richieste di rinvio a giudizio per falso in bilancio per gli ex dirigenti della Juve e la richiesta della Juve stessa di spostare il procedimento da Torino a Milano, sede della Borsa.
LE TAPPE
La Juventus “attende la pubblicazione delle motivazioni e preannuncia la proposizione di ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport nei termini del Codice di Giustizia Sportiva“. Lo scrive il club bianconero in una nota. “La Corte Federale di Appello – si legge – ha dichiarato ammissibile il ricorso per revocazione e revocato la pronunzia della Corte Federale di Appello del 27 maggio 2022 e disposto la penalizzazione di 15 punti in classifica per la Juventus da scontarsi nella corrente stagione e l’inibizione temporanea per il Ds Cherubini, di 16 mesi a svolgere attività in ambito Figc, con richiesta di estensione per Uefa e Fifa“.
Come funziona il ricorso?
Entro 10 giorni la Corte d’Appello della Figc pubblicherà le motivazioni della sentenza. Da quel momento la Juventus ha un mese di tempo per fare ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni, l’ultimo grado della giustizia sportiva. Il Collegio non ha il potere di modificare l’attuale sentenza visto che valuta solo eventuale presenza di vizi di forma. Quindi non ci saranno mezze misure o riduzioni: o annulla la sentenza o la conferma. Dopo il Collegio di Garanzia il percorso di giustizia sportiva è finito. La Juventus potrebbe rivolgersi solo al Tribunale amministrativo regionale (TAR) del Lazio e nel caso al Consiglio di Stato.
I legali bianconeri: “Palese ingiustizia”
“L’accoglimento del ricorso per revocazione da parte delle Corte d’Appello Federale ci pare costituisca una palese disparità di trattamento ai danni della Juventus e dei suoi dirigenti rispetto a qualsiasi altra società o tesserato”. Lo hanno dichiarato all’ANSA i legali del club bianconero, Bellacosa, Sangiorgio e Apa. “Evidenziamo che alla sola Juve viene attribuita la violazione di una regola, che la giustizia sportiva aveva riconosciuto non esistere. Si tratta di una palese ingiustizia, anche nei confronti di milioni di appassionati, che confidiamo sia presto sanata nel prossimo grado di giudizio”.