LA SQUADRA CONTESTA IL RITIRO E ALLEGRI
La squadra ha preso posizione non vuole il ritiro. Ci sono più motivi a causare il grande gelo tra i calciatori e l’allenatore(il non allenatore). Dal gioco ai metodi di lavoro, passando per la comunicazione: ecco tutti i motivi delle divergenze. Il rapporto si è deteriorato anche perché i giocatori all’avvicinarsi del mondiale non vogliono perdere posizioni nemmeno nelle loro nazionali e con una Juventus barcollante e in crisi la loro. Molti giocatori hanno storto il naso di fronte all’annuncio dei vertici societari, di fronte al quale non c’è stato margine di trattativa se non per gli infortunati (Angel Di Maria compreso), lasciati liberi di decidere come comportarsi. La “missione” di ricompattare il gruppo ritrovando l’orgoglio di indossare la maglia della Juve, insomma, non è partita nel migliore dei modi. Sabato, sul campo poco distante dello Stadio Olimpico, si capirà se il “ritirino” – così come è già stato battezzato – avrà dato i suoi frutti. La frattura sembra insanabile, i giocatori non rispondono più al richiamo del tecnico, la situazione appare compromessa a tutti i livelli. La squadra non gioca contro l’allenatore ma nemmeno per l’allenatore. Ormai squadra e tecnico sono due corpi estranei e solo Agnelli sembra non averlo capito. O finge. Sergio Vessicchio