LA JUVENTUS INCONTRA L’AGENTE DI DYBALA, PARLA ARRIVABENE: “ORA POSSIAMO DISCUTERE E VI SPIEGO IL MOTIVO DEVE DECIDERE PAULO” L’AD PARLA ANCHE DELL’ACQUISTO DI VLAHOVIC E DELLA MISSIONE IN UCRAINA

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Appuntamento per lunedì prossimo. Le parti si incontreranno, l’agente di Dybala Antun (prestanome di Marotta vero procuratore dell’argentino) sarà atteso in sede alla Continassa per discutere del futuro e del contratto del giocatore. Come sarà la fumata? Difficile dirlo al momento. Se si incontrano vuol dire che un minimo d’intesa c’è altrimenti potevano starsene ognuno per conto proprio e le strade si dividono. Il vertice era stato rimandato proprio durante la pausa per le partite della nazionale italiana, Dybala rimarrà in Italia e c’è tutto il tempo per parlare e per decidere. L’impressione è che i giochi sono fatti. L’incontro cambia poco. Le due parti sono già d’accordo in entrambi le soluzioni. Il faccia a faccia ha il sapore di una ratifica. Se Dybala se ne va o se resta è già deciso. Lunedì qualcosa già si dovrebbe sapere.

PARLA ARRIVABENE

“Non cambia quello che è il nostro piano triennale dove dobbiamo coniugare l’aspetto finanziario con quello sportivo”. Da qui nascono i problemi per il rinnovo di Dybala e il dirigente bianconero è trasparente: “Le cifre riportate sull’accordo di ottobre sono corrette (8 milioni di parte fissa più due di bonus). L’aumento di capitale ha cambiato tutto e ci sono quattro parametri da rispettare: aspetto tecnico, numero delle presenze effettive, durata del contratto e valore economico del calciatore”.

Ora c’è in agenda l’incontro con l’entourage dell’argentino: “Abbiamo rimandato a dopo il Villarreal per volontà di Allegri ma il 17 dicembre ho detto all’agente di Dybala che lui era libero siccome in quel momento non potevo chiudere l’operazione, è un atto di estrema onestà. Ora dipende da lui”.

Arrivabene ricostruisce anche l’acquisto di Vlahovic: “È stato funzionale alla prossima stagione. Si stava avvicinando un’asta con club spagnoli e inglesi in cui non saremmo stati competitivi. Abbiamo cercato di comprendere se fosse acquistabile subito e le uscite per renderlo sostenibile: i conti tornavano, l’abbiamo esposto ad Agnelli e il CdA lo ha autorizzato. Non avevamo un accordo con il calciatore prima di questo momento, agiamo con trasparenza”.

Sulla missione in Ucraina: “Ho visto una sera le immagini terribili della guerra in Ucraina e ho voluto fare qualcosa, volevo andarli a prendere. Abbiamo organizzato grazie alla moglie di Agnelli e con i due pullman delle squadre (maschile e femminile) ci siamo portati tre Jeep colme di generi alimentari e medicine. Siamo andati al confine con l’Ungheria, a Zahony, e abbiamo portato in Italia sessantasei bambini grazie alla Regione Piemonte e alla Protezione Civile. Ora sono a La Morra, in provincia di Cuneo, al sicuro. Ho trovato un’immensa dignità e ci hanno regalato dei fiori”.

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