ARRIVABENE ALLEGRI SENSI E CONTROSENSI
Siamo al punto che Allegri si ritiene contento per la classifica dopo il bruttissimo pareggio contro il Milan. Fondamentalmente, visto come eravamo messi qualche mese fa, avrebbe anche ragione se noi non fossimo la Juventus. Contro questo Milan che perde anche Ibrahimovic, non abbiamo pensato neppure per un secondo a giocare per vincerla. Se avessimo avuto qualche dubbio, le due sostituzioni al 90′ per perdere tempo con l’inserimento di Rabiot e Kulusevski sono state emblematiche per farci capire che non aspiravamo ad altro che al pareggio. Ho provato ad immaginare Vlahovic al centro dell’attacco e, sinceramente, almeno stasera, faccio fatica a pensare che sarebbe potuto cambiare qualcosa a meno che il Serbo non avesse indovinato un tiro da 40 metri.
Continuiamo ad aspettare che Dybala dimostri in campo di meritare il rinnovo del contratto nel mentre viene schierato come mediano di spinta spalle alla porta. Neppure Messi, in queste condizioni, potrebbe fare molto di più. Se vogliamo, poi essere realisti, mi chiedo quale calciatore in scadenza rischierebbe di farsi male senza avere la sicurezza di un nuovo contratto. Ma sappiamo bene come le società siano abili a scaricare le responsabiltà sui calciatori sventolando il vessillo dell’attaccamento alla maglia con buona pace del tifoso credulone. Arrivabene, da questo punto di vista, sta svolgendo egregiamente il suo lavoro diventando un’icona del dirigente fustigatore.
Speriamo che la pausa ci porti in regalo qualche novità perché, a guardare i nostri avversari, basterebbe davvero poco per cambiare la stagione. Paolo Scola