NEDVED, ALLEGRI E LA ROSA COMPETITIVA
Non concordo con chi attribuisce colpe particolari ad Allegri per la sconfitta di ieri sera a Londra.
Abbiamo cambiato Allegri perché vincevamo ma giocavamo male, abbiamo cambiato Sarri perché abbiamo vinto ma non giocavamo bene, abbiamo cambiato Pirlo perché giocavamo male e non vincevamo neppure.
Abbiamo ripreso Allegri con un contratto lungo e sostanzioso con la convinzione che nel giro di un paio di anni si potesse tornare a vincere quanto meno. Credo che la società sapesse che avrebbe incontrato delle difficoltà all’inizio e per quello si spiega il contratto di 4 anni di cui il primo, nei programmi, doveva essere di ambientamento, il secondo di ricostruzione ed il terzo sarebbe dovuto coincidere con il ritorno alla vittoria. Se dovesse riuscirci prima, incasserebbe i bonus inseriti nel contratto che lo farebbero arrivare a 9 milioni annui. Mi pare di poter sintetizzare la situazione in questo modo.
Alzasse la mano chi non avrebbe firmato all’inizio per essere alla quarta partita a pari punti con il Chelsea e già qualificati agli ottavi. Certo, ci sono riusciti pure Sarri e Pirlo e con squadre sulla carta abbordabili siamo usciti agli ottavi. Magari, per come è costruita la Juve, avrebbe più chances in un doppio confronto con una squadra che vuole fare la partita.
E qui torniamo alla partita di ieri che, stando pure alle dichiarazioni, mi pare di aver capito che non fosse ritenuta fondamentale dall’ambiente e forse per quello si spiega quel passivo.
La Juve non ha fase offensiva, ormai le teorie di Allegri le conosciamo, ma la squadra non è così inadeguata da fare certe figuracce se scende in campo ben motivata e d’altronde all’andata abbiamo ottenuto una vittoria insperata.
Io sono più preoccupato delle dichiarazioni di Nedved onestamente, quando dice che la rosa è già competitiva così. Il succo è che i cordoni della borsa sono tirati, se non ci liberiamo di tutta quella gente con ingaggi esorbitanti, scordiamoci qualunque investimento, perché un cartellino lo ammortizzi ma un parametro zero a 7 milioni netti è un costo netto, figuriamoci due o tre.
A questo punto, sia per la Juve che per Allegri (si vocifera di una possibile rescissione da contratto in caso di mancato accesso tra le prime 4) la partita con l’Atalanta diventa nettamente più importante per il prosieguo della stagione. Paolo Scola