LA JUVENTUS STA RINNOVANDO MICA E’ L’NTER

Nel 2010 l’Inter, dopo aver vinto la Champions fece un errore clamoroso, non rinnovò radicalmente la rosa non capendo che era finito un ciclo, prese un allenatore che avrebbe dovuto fare un calcio totalmente in antitesi a quello di Mourinho, antiestetico ma fino a quel momento molto efficace, rinnovò il contratto a molti senatori, più per riconoscenza che per effettiva utilità e sappiamo tutti come è andata a finire. Dopo dieci anni e non so quanti allenatori passati per la Pinetina, provano quest’anno a rivincere qualcosa. In mezzo un mare di cocenti delusioni.
La Juventus arriva alla finale di Cardiff nel 2017 al culmine di un ciclo vincente che non viene coronato con la vittoria della Champions League. Il modulo 4231 inaugurato solo 4 mesi prima da l’impressione alla dirigenza di poter essere la strada giusta per continuare a migliorare il cammino in Europa.
Il mercato viene fatto in quella direzione salvo cambiare idea dopo poco tempo per evidenti limiti del centrocampo a due.
Nel 2017/2018 rischiamo seriamente di perdere lo scudetto contro il Napoli, suona il primo campanello d’allarme la cui eco viene sopita dalla vittoria del campionato e della Coppa Italia.
La Juventus vince in Italia per superiorità tecnica sugli avversari che si dimostrano fragili nei momenti più delicati. Quel ciclo che molti consideravano concluso l’anno prima non preoccupa più di tanto la dirigenza che, nel frattempo, quasi a dimostrare di voler addirittura rilanciare le proprie ambizioni europee, nonostante un evidente logorio della rosa, chiude un contratto faraonico con uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi. Si rivince lo scudetto, si esce dalla Coppa italia e si subisce la delusione della sconfitta inaspettata con la baldanzosa e giovane Ajax
Nel frattempo la Juventus aveva cominciato da un pò di tempo a rinnovare i contratti a gente come Khedira, grande centrocampista quando non era in infermeria, a Mandzukic e via dicendo.
La rosa ha dei limiti, la squadra vince in Italia ancora con una certa facilità, si pensa di tentare la carta Sarri, una sorta di operazione Benitez fatta dieci anni prima dall’Inter. Un salto nel vuoto a guardare i giocatori e le idee del nuovo tecnico, un modo per ridare nuovi stimoli ad una squadra evidentemente con la pancia piena ma che la dirigenza pensa possa esprimere un calcio migliore del suo predecessore. Un modo per non doversi svenare sul mercato attuando una rivoluzione, un modo forse per gettare un pò di fumo negli occhi dei tifosi.

 

Come siano andate le cose lo sappiamo tutti, Sarri non può dire di aver avuto il pieno appoggio della società, il gruppo “dirigente” dei calciatori, dopo aver dimostrato che anche con quella squadra si poteva giocare meglio, penso alla partita in casa con il Napoli in cui il 3 a 0 iniziale è frutto di un’evidente inversione di rotta (così come i successivi tre gol incassati però) oppure quella al Meazza con l’Inter, non entra mai del tutto in sintonia con le idee del nuovo tecnico al punto che, se ci fossimo chiamati Inter, avremmo assistito all’esonero di Sarri molto prima così come dieci anni prima era stato esonerato Benitez dopo la vittoria del Mondiale per club.
Ecco, mi auguro che le analogie finiscano qui anche se, a dire il vero, non vedo come la Juventus possa ricominciare un ciclo liberandosi di determinati calciatori che, diciamolo chiaramente, non vuole davvero più nessuno, acquistandone di nuovi pur con un budget inferiore rispetto al passato sia per l’emergenza Covid sia per la prematura uscita dalla Champions contro il Lione, senza mettere in conto che il prossimo anno si possa anche non vincere a tutti i costi il campionato.
Quindi, quando leggo di dirigenza sotto esame per i risultati di quest’anno mi viene da ridere, la dirigenza rischia il posto se l’anno prossimo non sarà in grado di consegnare a Pirlo un gruppo di giocatori più giovani, più affamati, più inclini a seguire le indicazioni dell’allenatore e soprattutto che faccia più strada in Champions League.Paolo Scola

About Author