VATTENE VIA,BIDONCINO,DYBALA LA ROVINA DELLA JUVENTUS,PRONTO PER L’INTER A PARAMETRO ZERO

Ora chiede addirittura 20 milioni di euro questo scansafatiche inutile,anzi,distruttivo gestito dall’ex direttore generale della Juventus.Il bidoncino che non ha mai fatto il passo che doveva fare.In mezzo a tutte le diatribe c’è lui.Allegri aveva ragione,non serve.Ha fatto saltare i piani della vecchia signora.Come è noto il fratello è il suo manager procuratore Iinsieme a Jorge Antun ma dietro Dybala c’è Marotta colui che lo gestisce da quando lo ha preso dalle mani di Zamparini a 40 milioni di euro quando ne valeva solo la metà.Ma si conoscono i rapporti tra Marotta e Zamparini e i soldi li caccia la società chi li ha presi e divisi è ben noto.Dybala è uomo dell’attuale dg dell’Inter che l’anno scorso gli fece rifiutare il passaggio al Manchester United in contropartita a Lukaku che era già sulla strada per Torino.

Ma il bidoncino,spinto da Marotta,rifiutò e Lukaku potette trasferirsi a Milano.Ora valutate il rendimento del belga e quello della bambino viziato che sta a Torino e che fa sempre i capricci.Rompe i coglioni agli allenatori che non lo fanno giocare o lo sostituiscono,fa polemiche con i compagni,lo spogliatoio gli è contro,e per di più si mette di traverso su ogni operazione della Juventus.E’ l’arma che Marotta sta usando contro la Juventus per mettere zizzania.Pirlo ha fatto capire che vicino a Ronaldo vuole un attaccante di peso e che Dybala sarebbe solo la riserva di CR7.Ora il bidoncino per continuare a rompere il cazzo a tutti,ormai la società lo ha sulle palle,alza il prezzo ben sapendo che la Juventus quelle cifre non le spende e punta ad arrivare alla scadenza del contratto per poter passare all’Inter di Marotta a costo zero.La Juventus non può dare 20 milioni,o 15 o 10,a uno sul quale non crede avendolo messo sul mercato da tempo e per questo motivo lui va al braccio di ferro,manovrato dall’Inter,ma questo lo stiamo dicendo da tempo,la società lo sa e la gente continua ad osannarlo.Questo è un bidoncino che deve andare via.Sergio Vessicchio