RONALDO COME PLATINI,INNERVOSITO DAL GIOCO DELLA JUVENTUS

Cristiano come Michel. Pure quella volta si stava giocando un Napoli-Juventus al San Paolo, e la squadra bianconera era sotto. Ad un certo punto Michel non ce la fece più e gridò a Trapattoni: “Mister, basta difenderci! Attacchiamo!”. Ma servì a poco, la Juve continuò a subire gli attacchi di Maradona e compagni, e il Napoli vinse quella partita. In un’intervista abbastanza recente il Trap confessò che spesso Platini gli aveva criticato quel modo di giocare, troppo rinunciatario e difensivista, “salvo – disse – adottare poi la stessa tattica quando divenne allenatore della Francia”.

Non so se Ronaldo in futuro allenerà, di sicuro domenica scorsa – nel corso della ripresa – si è rivolto spesso, in modo abbastanza seccato, verso la propria panchina, chiedendo ad Allegri di far salire la squadra, troppo schiacciata nella propria metà campo. Una tattica penalizzante per uno come CR7, abbandonato lì davanti, ostaggio dei difensori avversari e poco servito dai compagni. A Napoli ha ricevuto 4 palloni in tutto, riuscendone a giocare 1 solo all’interno dell’area partenopea.

Vittoria a parte, non è di sicuro questo il tipo di calcio che vorrebbe giocare Ronaldo, e lo ha pure fatto capire in modo abbastanza eloquente. Prima al Wanda, poi al San Paolo, stadi da dove è uscito senza segnare un gol e nemmeno riuscire a fare un assist ai compagni. Performance non da CR7. 

Un calcio eccessivamente “conservatore” che non piaceva nemmeno a Carlos Tevez. Pure lui una sera, durante uno Juve-Real, quando Allegri decise di cambiarlo con Pereyra in modo da dare maggiore copertura alla squadra, al momento della sostituzione Carlitos passò davanti al mister e gli appioppò un bel “cagòn!” che poi, signorilmente, Allegri disse di non aver sentito, ma non sfuggì però alle telecamere. Marcello Chirico

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