IL GRANDE TEMPIO 8 SETTEMBRE SONO 7 ANNI DI JUVENTUS STADIUM/TUTTI I NUMERI
Successi, milioni e spettacolo. Tutto questo e molto altro ancora ha portato lo Stadium – prima Juventus e poi Allianz – alla Juve in sette anni di storia.
Il club bianconero celebra oggi il compleanno della sua casa, quella che tutte le stagioni dalla sua nascita ad oggi non ha visto che titoli. Due all’anno di media, festeggiati tra le mura del primo grande stadio di proprietà in Italia prima e per le strade poi. Momenti speciali, vissuti nel simbolo della rinascita della Juve, complice e attore non protagonista di questo percorso, perchè non può essere una coincidenza che i successi siano tornati proprio da quell’8 settembre in poi…
UNA SERA SPECIALE – Per spiegare lo Stadium, però bisogna tornare indietro. E’ il 2011, di fronte c’è il Nottingham Forrest, ma prima ancora del calcio d’inizio – giusto una formalità quei 90 storici minuti -, c’è la cerimonia più importante della recente favola bianconera. E’ il decimo stadio della Juventus, quello del futuro, ma anche del presente, di quell’epoca in cui la parola campioni lascia strada ai top player, quello che il capitano e numero 10 più iconico per questi colori, Alessandro Del Piero, ha inaugurato con le sue parole, prima ancora ancora di riempirlo di gioia per i gol e di lacrime per l’addio. Tutto comincia così, con semplicità, ma in maniera fortemente simbolica: le prime note (e immagini) regalate al pubblico riportano al Re Leone, celebre cartone Disney, con quel “Cerchio della vita” usato come auspicio di nuovi successi e come monito per ritrovare la gloria in una squadra risalita dalla Serie B, ma ancorata per due anni di fila a uno scialbo settimo posto. Ma non solo. Di simboli quel nuovo campo ne è cosparso: tradizione e modernità, juventinità e storia. C’è Platini sul maxischermo, ci sono le bandiera che sfilano con i trofei sul manto verde, ci sono Buffon, Conte e c’è Boniperti, che racconta con emozione il suo incontro con il bianconero, al fianco del già citato Del Piero. Lui, che la storia della Juve l’ha scritta e in quel momento la vuole raccontare. E poi? E poi c’è Andrea Agnelli, il presidente di questa Juve da record e simbolo della storia, che rompe l’attesa, che apre lo Stadium, così: “Signori, benvenuti a casa”.
I NUMERI – Beh, casa lo è per davvero. Sì, perchè la Juve ha fatto di questi 42 mila posti un fortino difficilmente superabile. A raccontarlo sono i numeri: 184 partite, 146 vittorie, 30 pareggi e solo 8 sconfitte. Ma soprattutto 396 gol segnati (una media di più di due gol a partita), con appena 101 concessi e 103 imbattibilità. Numeri pazzschi, con cui la il club ha potuto celebrare successi da mito, quei 14 trofei sollevati di fronte al pubblico dell’Allianz. Ma ancora non basta. Lo Stadium, in totale, ha già fruttato incassi per 300 milioni di euro. Il primo stadio di proprietà, si diceva, ma anche il primo passo verso il futuro, quello che per la Juve oggi significa un nuovo logo, un merchandising internazionale, un fatturato da top club europeo e, più concretamente sul campo, la possibilità di acquistare Cristiano Ronaldo. Sì, perchè tutto parte da lì. Da 7 anni fa.