MONDIALI 2018: INGHILTERRA E CROAZIA IN SEMIFINALE
Finisce l’incantesimo della Svezia, a innalzare il bicchiere per l’hurrà finale – anzi, semifinale – e’ l’Inghilterra. Ci vuole un poderoso colpo di testa di Maguire per scardinare la munita roccaforte svedese, ben nota all’Italia, ma poi la nazionale di Southgate sciorina il suo repertorio di giocate, incursioni e trame veloci, trova il raddoppio con talentuoso Deli Alli e chiude in sicurezza la gara di Samara, col decisivo contributo del portiere Pickford, qualificandosi per le semifinali dei mondiali come non le succedeva da Italia ’90. Incontrera’ la vincente di Russia-Croazia con concrete possibilita’ di andare avanti e bissare il titolo iridato dopo oltre mezzo secolo. Fuori Germania, Argentina, Brasile, ad andare in finale nell’altra parte dei tabellone sara’ la vincente di Francia-Belgio.
E L’Inghilterra ha una chance memorabile per cancellare decenni di mortificanti delusioni. Southgate infatti ha costruito una squadra omogenea, ben organizzata in difesa, a centrocampo si sommano la quantita’ di Hendersson, la qualita’ di Deli Alli e il talento di Lingard. In attacco Sterling e’ fumoso sotto porta, ma fa saltare le difese mentre Kane, anche quando non segna, gioca per la squadra creando varchi. Protagonista e’ stato anche il portiere Pickford che ha sbrogliato le poche ma ficcanti azioni avversarie. C’e’ voluta pazienza, applicazione e qualita’ per venire a capo di una Svezia solida, difficile da arginare, piu’ forte della somma delle sue individualita’. Ma Granqvist e Lindelof hanno chiuso ogni varco prima di alzare bandiera bianca, mentre Berg ha provato in varie occasioni con qualita’ a riaprire il match. In ombra Forsberg. Escono a testa alta, tra le sorprese della manifestazione. Per gli inglesi e’ invece il ritorno ad una competitivita’ in linea con la qualita’ del suo celebrato campionato. A Samara sembra una partita a scacchi. Guai a scoprirsi per cui la fase di studio va avanti noiosa con una ragnatela di contrapposizioni a centrocampo che crea un doppio muro invalicabile. Ekdal va quasi a uomo su Lingard, il mutuo soccorso degli svedesi rende complicato l’attacco inglese che prova a sfondare a destra con le incursioni di Trippier.
L’iniziale controllo svedese non porta a nulla perche’ Toivonen e Berg trovano una difesa molto organizzata. Ci prova Lindelof da 30 metri, ma va poco alto. La gara si puo’ sbloccare solo su palla inattiva e l’Inghilterra ha uno schema oliato sui calci d’angolo. Parte un trenino con Hendersson, Kane, Stones e Maguire, che poi si apre a fisarmonica mettendo in grossa difficolta’ anche i giganti svedesi. E cosi’ l’Inghilterra passa al 30′: angolo teso di Young, si libera da dietro Maguire che travolge Forsberg e trova l’angolino. Il gol sblocca la gara, gli svedesi sono costretti ad aprirsi, e la velocita’ e la tecnica inglese creano pericoli. Sterling crea le occasioni ma non le sfrutta, in particolare al 46′ quando si fa respingere dal portiere, non serve Kane libero e poi libera Granqvist. Nella ripresa la Svezia non cambia atteggiamento ma va vicino al pari al 1′: su cross da destra bel colpo di testa di Berg su cui si oppone molto bene in tuffo Pickford respingendo. Ma la qualita’ degli inglesi cresce con la stanchezza degli avversari: al 14′ Trippier allarga per Lingard che confeziona un pallone morbido per Dele Alli che si libera e di testa raddoppia. La Svezia ora e’ costretta a scuotersi e lo fa anche con eleganza: al 17′ azione veloce, Berg in area smista di tacco per Claesson e Pickford salva bene. Il portiere si ripete al 26′ su Berg su servizio del nuovo entrato Guidetti. Ma gli inglesi hanno il controllo della partita, attaccano con puntate veloci mentre la Svezia non riesce a rientrare in gara. Il 2-0 fotografa la partita e l’Inghilterra si qualifica per una semifinale mondiale per la prima volta dopo 28 anni
Finisce l’incantesimo della Svezia, a innalzare il bicchiere per l’hurrà finale – anzi, semifinale – e’ l’Inghilterra. Ci vuole un poderoso colpo di testa di Maguire per scardinare la munita roccaforte svedese, ben nota all’Italia, ma poi la nazionale di Southgate sciorina il suo repertorio di giocate, incursioni e trame veloci, trova il raddoppio con talentuoso Deli Alli e chiude in sicurezza la gara di Samara, col decisivo contributo del portiere Pickford, qualificandosi per le semifinali dei mondiali come non le succedeva da Italia ’90. Incontrera’ la vincente di Russia-Croazia con concrete possibilita’ di andare avanti e bissare il titolo iridato dopo oltre mezzo secolo. Fuori Germania, Argentina, Brasile, ad andare in finale nell’altra parte dei tabellone sara’ la vincente di Francia-Belgio.
La Russia va oltre i propri meriti e le sue possibilità, la Croazia va in semifinale contro l’Inghilterra, eguagliando lo squadrone di Suker, Boban e Prosinecki che, esattamente 20 anni in Francia, si giocarono (perdendola peraltro clamorosamente) la semifinale di un Mondiale contro i padroni di casa della Francia, futuri campioni. La storia si ripete e i volti di questa Croazia si chiamano Modric, Mandzukic, Perisic, Rakitic, Subasic: sono loro i nuovi eroi del calcio a scacchi biancorossi che stasera, a Sochi, hanno fermato il cammino e i sogni dei padroni di casa della Russia, prima in vantaggio, poi sotto, quindi sul 2-2 dopo 120′ non belli, ma intensi. Ai rigori, i croati hanno ripetuto l’impresa firmata contro la Danimarca e adesso a sognare sono loro: mercoledì 11, a Mosca, li attende la semifinale contro gli inglesi di Southgate, che a lungo stasera hanno temuto di dover incontrare la Russia in una sfida ad alto tasso di tensione diplomatica.
Ma non sono bastati 120′ per decidere l’ultima delle quattro semifinaliste, comunque tutte europee. Nello stadio di Sochi, tra Russia e Croazia il primo tempo si gioca su ritmi altissimi, senza esclusione di colpi: parte a tutta la Russia, che però fatica a rendersi pericolosa, alla lunga la Croazia prende in mano il comando delle operazioni, con i due genietti di centrocampo Modric e Rakitic. I padroni di casa, un minuto dopo la mezz’ora di gioco, trovano pero’ il gol grazie al bomber Cheryshev, che salta proprio Modric, si porta il pallone sul sinistro e, da circa 22 metri, batte Subasic con un gran tiro che manda il pallone a insaccarsi sotto la traversa. Lo stadio di Sochi è tutto per lui. Ma l’entusiasmo nasce e muore con l’azione dell’1-0, perché passano solo 8′ e i croati confezionano il pari: Mandzukic penetra dalla sinistra, mette al centro per l’accorrente Kramaric che, di testa, gira alle spalle di Akinfeev.
Nel secondo tempo è la Croazia ad andare più vicina alla segnatura al quarto d’ora con Ivan Perisic che, prima di uscire dal campo, raccoglie il pallone dopo una mischia in area dei russi e spara a colpo sicuro, colpendo il palo interno alla destra di Akinfeev, battuto nell’occasione. Incredibile la parabola assunta dalla sfera, ma i padroni di casa sono salvi e quasi tutto lo stadio tira un sospiro di sollievo. Nei supplementari fioccano le emozioni: all’11’ del primo prolungamento la Croazia va per la prima volta in vantaggio con un colpo di testa di Vida, che raccoglie un angolo dalla destra di Modric e insacca alla sinistra del portiere russo. La Russia, però, non molla, ma deve aspettare il 10′ del secondo tempo supplementare per raccogliere i frutti dei propri sforzi: il pareggio per la squadra guidata da Cherchesov arriva pure di testa. Lo sigla Fernandes, raccogliendo una punizione dal limite di Dzagoev e infilando il pallone alla destra di Subasic, letteralmente sorpreso. Si va ai rigori e e comincia il tourbillon di emozioni, con i croati più precisi, Subasic che compie subito un miracolo, fermando il tiro dal dischetto di Smolov. Akinfeev lo imiterà dopo, ma la differenza la fa l’errore di mira di Fernandes che calcia fuori. Ivan Rakitic, come era avvenuto contro la Danimarca, regala la vittoria ai suoi ed eguaglia la semifinale conquistata esattamente 20 anni fa.