IL REAL MADRID BATTE IL LIVERPOOL 3-1 E SI AGGIUDICA LA 3A CHAMPIONS LEAGUE DI FILA

REAL MADRID-LIVERPOOL 3-1

51′ Benzema (RM), 55′ Mané (L), 64′, 83′ Bale (RM)

Real Madrid (4-3-1-2): Navas; Carvajal (37′ Nacho), Varane, Sergio Ramos, Marcelo; Modric, Casemiro, Kroos; Isco (61′ Bale); Benzema (89′ Asensio), Ronaldo. All. Zidane.
Liverpool (4-3-3): Karius; Alexander-Arnold, Lovren, van Dijk, Robertson; Wijnaldum, Henderson, Milner (83′ Emre Can); Salah (30′ Lallana), Firmino, Mané. All. Klopp.

A volte puoi lamentarti con il destino beffardo che ti priva del tuo giocatore migliore dopo solo mezz’ora o che stampa sul palo la conclusione del possibile pareggio, ma alla fine devi saper fare i conti con un portiere non all’altezza della situazione e con degli avversari che assomigliano sempre di più a degli dei scesi in terra, capaci di segnare con nonchalance in rovesciata anche in una finale di Champions League e mettere le mani sul trofeo per la terza volta consecutiva. Zidane e i suoi non si accontentano mai e mettono nella bacheca del Real Madrid per la 13^ volta la Champions grazie a un 3-1 frutto soprattutto degli episodi. Il primo tempo è quasi un monologo del Liverpool, almeno per la prima mezz’ora, quando Klopp riceve il primo segnale contrario della serata: un intervento scomposto di Sergio Ramos mette ko la spalla di Salah, l’uomo più atteso, costretto ad abbandonare il terreno di gioco. Il secondo episodio avverso coincide invece con i primi minuti del secondo tempo, quando Karius ingenuamente consegna a Benzema la palla del momentaneo vantaggio, annullato immediatamente dal redivivo Mané, l’unica luce degli inglesi in una serata più buia che mai. Poi, ecco entrare Bale, escluso a sorpresa della serata, che in mezz’ora risolve la partita: prima con una meravigliosa rovesciata, che tanto ha ricordato quella messa a segno da Cristiano Ronaldo nei quarti contro la Juventus, e poi con un tiro da circa 30 metri, mandato colpevolmente nella propria dal portiere tedesco dei Reds, assoluto protagonista in negativo del match. Un successo che permette ai Blancos di riscattare il ko contro gli inglesi nella finale del 1981 e di diventare la prima squadra a conquistare la Champions per tre edizioni di fila, record battezzato anche dall’allenatore Zinedine Zidane. Ronaldo non riesce a mettere il suo timbro, ma vince comunque il trofeo per la 5^ volta, record assoluto con la nuova formula inaugurata nel 1992.

Le due formazioni giocano a specchio, con Zidane che rinuncia alla BBC e sceglie Isco per completare il tridente d’attacco con Cristiano Ronaldo e Benzema. Nessuna sorpresa invece né in difesa, dove i centrali sono Ramos e Varane con Carvajal e Marcelo sugli esterni, né a centrocampo, dove Kross agisce tra Modric e Casemiro. Tra i pali confermatissimo Keylor Navas. Stesso modulo per Klopp, con la linea arretrata davanti a Karius composta da Alexander-Arnold, Lovren, van Dijk e Robertson. Emre Can è recuperato solo per la panchina e a centrocampo gioca quindi Milner, affiancato da Henderson e Wijnaldum. In attacco spazio al super tridente da 90 gol in stagione Salah-Firmino-Mané.

È il Liverpool a fare la partita nei primi minuti, scatenato ovviamente dalle giocate del suo reparto offensivo. I fari sono tutti puntati su Salah, ma sono i suoi compagni offensivi a prendersi la scena: Firmino inventa con un paio di passaggi filtranti, Mané invece tenta di inserirsi alle spalle della difesa madrilena, con Navas chiamato subito a uscire tempestivamente per evitare grossi guai. Dall’altra parte invece è Marcelo a costruire la prima occasione di gioco al 10′, con un mancino strozzato che termina ampiamente fuori. Sono comunque gli inglesi a farsi preferire nel primo quarto d’ora, nuovamente pericolosi con una serie di batti e ribatti in area che nessun attaccante riesce a risolvere in gol. Mai sottovalutare il Real però, bravo a rispondere con la prima chance della partita per Cristiano Ronaldo, il cui destro finisce di pochissimo alto sulla traversa. La squadra di Zidane appare meno concentrata del solito e con Carvajal regala un calcio d’angolo agli avversari. Sulla battuta di Milner dalla bandierina, van Dijk anticipa di testa Navas ma non riesce a centrare lo specchio della porta. Passato il primo quarto di gara, ecco che i Reds si rifanno vivi con una doppia clamorosa opportunità: Firmino riceve tutto solo a centro area, ma ritarda la conclusione e centra in pieno la coscia di Ramos. Sulla ribattuta ci prova Alexander-Arnold che incrocia il destro e trova la presa di Keylor Navas a strozzargli la gioia del gol.

Salah si fa male ed esce dopo 30 minuti. Stesso destino anche per Carvajal

Alla mezz’ora però arriva la prima svolta della gara. E che svolta: il Liverpool perde Salah per infortunio, fermato da un problema alla spalla durante un contrasto di gioco con Sergio Ramos. L’egiziano cerca di stringere i denti, ma poi è costretto ad alzare bandiera bianca tra le lacrime. Klopp inserisce Lallana al suo posto, un giocatore con caratteristiche completamente differenti. L’episodio gira di conseguenza la partita a favore del Real che tenta subito di approfittare dello stato psicologico degli avversari prima con una sortita offensiva di Modric e poi con un tentativo ravvicinato di Benzema – un fantasma fino a quel momento -, entrambi murati dalla retroguardia degli inglesi. La sorte gira le spalle anche a un difensore Blancos, nello specifico Carvajal, anche lui chiamato a dare forfait tra le lacrime, con Nacho che fa il suo ingresso in campo. Il doppio infortunio crea una sorta di stallo nel match, con entrambe le squadre che provano a riorganizzarsi prima dell’intervallo e il Real che per poco non sblocca il punteggio. Ronaldo sale in cielo e colpisce di testa, Karius fa il miracolo e sulla ribattuta arriva il tap in di Benzema, ma l’assistente dell’arbitro Mazic annulla giustamente per fuorigioco. Passano pochi secondi e gli uomini di Zidane creano un altro pericolo con il destro in allungo del neo entrato Nacho che termina sull’esterno della rete. L’ultima chance del primo tempo spetta nuovamente al centravanti francese, con un destro dalla lunga distanza che il portiere del Liverpool battezza con sicurezza fuori.

Botta e risposta Benzema-Mané

Le squadre rientrano dagli spogliatoi e il Real va subito a un passo dal vantaggio con l’occasione più clamorosa della partita. Tutto nasce da un retropassaggio sciagurato di Lallana che regala il pallone a Isco. L’ex Malaga prova a beffare Karius con un pallonetto, ma la sfera impatta sulla traversa e grazia il Liverpool. Pazzesco però quello che succede subito dopo, precisamente al 51′: Karius anticipa Benzema e prende la palla tra le mani, va per servire un suo compagno ma si frappone l’attaccante con la gamba destra e il rimpallo fa carambolare la sfera in gol per l’1-0 a favore degli spagnoli. Il vantaggio però dura appena quattro giri di orologio, il tempo che Mané riequilibri la situazione. La rete del pari nasce da azione d’angolo, in teoria un punto di forza del Madrid, ma questa volta Lovren sovrasta Ramos sul gioco aereo e Mané anticipa tutti in allungo. Il gol ridà forza mentale al Liverpool, ma è di nuovo il Real a rendersi pericoloso con Isco che tenta di sorprendere Karius sul primo palo, ma il portiere tedesco manda in angolo.

Super Bale in formato Champions!

È l’ultimo pallone della partita dello spagnolo, che lascia il campo a Bale. Il primo pallone del gallese coincide invece con una meravigliosa rovesciata che trafigge nuovamente l’ex estremo difensore del Mainz e riporta avanti la squadra di Zidane. Può essere il segnale che spezza in due definitavemente la partita, ma Mané non ha alcuna intenzione di dichiarare resa e prova a far male con il mancino da fuori area. Il senegalese pareggia il conto dei pali, ma non il risultato. Gli 11 di Klopp iniziano inevitabilmente a condedere spazio ai campioni in carica e soprattutto a Ronaldo, desideroso di mettere la sua firma sulla 4^ finale di Champions e sulla 16^ rete europea di questa stagione. Nel primo caso il Pallone d’Oro pecca di egoismo, subito dopo invece viene rimontato in extremis da Robertson che evita il colpo del ko. La terza rete è però solo questione di tempo e arriva a sette minuti dal termine. Il marcatore è ancora Bale, con un bolide dalla distanza dove Karius commette un’altra papera clamorosa, non trattenendo un tiro non certo irresistibile e rendendosi protagonista negativo di una notte che difficilmente riuscirà mai a dimenticare. È l’ultimo atto della finale che consacra nuovamente il Real sul tetto d’Europa. Per il Liverpool tanti, tantissimi rimpianti, con la consapevolezza di dover ripartire dal talento del suo faraone che la sorte ha estromesso troppo presto dalla finale di Kiev.

Fonte: SkySport

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