LA JUVENTUS,LA EXOR E IL FAIRPLAY FINANZIARIO
Si parla molto di fair play finanziario e di autofinanziamento quando si fanno i confronti con realtà calcistiche più grandi della Juventus.
Cominciamo con il dire che autofinanziamento non significa necessariamente crescere a piccoli passi (anche perchè di questo passo, se l’unica variabile che considerassimo per puntare alla Champions fosse il fatturato, non raggiungeremmo comunque mai chi ci precede di molto).
Autofinanziamento significa attivare le leve che fanno aumentare il fatturato in maniera sostenibile nel medio lungo periodo.
Il Fair Play finanziario permette sponsorizzazioni (quindi anche da parte di imprese collegate alla proprietà) fino al 30% del fatturato prima che scatti il Fair Value, cioè un calmiere che valuta se la sponsorizzazione sia eccessiva rispetto alla media delle società dello stesso comparto (nel caso della Juventus: Real, Barca, Bayern ecc.).
La Exor, insomma, anzichè elargire a piccole dosi il suo mini sponsor Jeep da 20 milioni all’anno, potrebbe arrivare fino a 150 milioni senza incorrere in alcuna sanzione ma permettendo alla dirigenza di avere una potenza di fuoco sul mercato internazionale (dove abbiamo evidentemente più difficoltà ad operare) in grado di puntare a quei top player che generano poi un indotto positivo sull’aumentato fatturato con benefici non solo dal punto di vista sportivo ma anche finanziario.
Per fare un esempio, il Sassuolo, che fatturava 62 milioni di euro, riceveva dalla Mapei del presidente ben 22 milioni di euro di sponsorizzazioni ed in quel caso, visto il valore ed il ranking della squadra, sicuramente a rischio di Fair Value essendo una sponsorizzazione “anomala”.
La crescita a piccoli passi decisa dalla proprietà insomma è solo un modo per dire alla dirigenza: cavatevela da soli, la Juventus non ci interessa più di tanto.Paolo Scola