VIERI FA LE PULCI ALLA PROSSIMA STAGIONE: “LA JUVENTUS VINCERÀ ANCORA E SULLA CHAMPIONS NON LA PENSO COME ALTRI”

Bobo Vieri è uno di quei personaggi che coinvolge, accende e fa discutere. Tanto con i propri divertenti post sui social, quanto con le sue parole. Ecco tutta la sua lunga intervista al Corriere dello Sport, a partire dalla prossima Serie A: “Ho il timore che il livello non potrà che rimanere invariato. La Juve la farà nuovamente da padrona e le altre inseguiranno. Certo, siamo solo a inizio luglio e c’è il margine per fare ottimi acquisti e provare a colmare il gap con i bianconeri: staremo a vedere ma, come dicevo, temo non ci saranno grandissime emozioni. La Champions? Ma quale maledizione? Sinceramente la vedo in maniera diversa. La Juve è una grande società e per arrivare due volte in tre anni in finale significa che sei una grande squadra. Poi, ci vuole anche un pizzico di fortuna e la Juve ha preso le due squadre più forti del momento. Credo che esserci arrivati sia già un ottimo risultato e un ottimo punto di partenza per migliorarsi ancora. L’Inter cinese pronta per la sfida? Lo sarà. Dovrà lavorare molto sul mercato e provare ad acquistare giocatori importanti e capaci di fare la differenza, ma di sicuro le basi, soprattutto economiche, sembrano essere solide e concrete. E questo è già un ottimo punto di partenza per guardare al futuro con fiducia. Forse non potrà fin da subito essere lì a contendere il primato, ma nel giro di breve credo potrà tornare ad essere l’Inter che tutti ricordiamo. In merito alla sponda Milan ho qualche dubbio in più. Hanno preso un buon centravanti, Andrè Silva, che mi piace, ma non vedo i top player indispensabili per arrivare e restare lassù. È chiaro che la società fa ciò che può e ciò che le finanze le permettono, per cui è necessario concedere loro il tempo di insediarsi, prendere coscienza e dimestichezza con un brand glorioso come quello del Milan, ma per vincere servono i campioni”.
NAPOLI E ROMA – “Napoli? Non credo cambierà di molto. Devono fare il salto di qualità necessario per competere e ambire alla vetta. È un’ottima squadra che gioca bene e fa divertire. Forse le manca quella giusta dose di cinismo e di continuità: se le acquisisce, può fare davvero la differenza. La Roma senza Totti? Non riesco a immaginarla, si fa fatica. E senza il 10 in campo sarà un’altra Roma. Il tempo passa e prima o poi smettiamo tutti, ma è chiaro che la prima stagione segnerà una svolta epocale che non potremo ignorare o non notare. Cosa penso del calciomercato? È noiosissimo. Ormai da qualche anno, purtroppo, in Italia non si assiste più a grandi operazioni come in passato”.
I GIOVANI ITALIANI – “Nelle Nazionali giovanili sta nascendo una generazione di talenti? Sono tutti dei buoni giocatori che possono migliorare molto con l’esperienza e con l’aiuto dei più esperti. Ritengo ci sia un’ottima base rispetto al passato dove la mancanza di un vero e proprio ricambio generazionale ci aveva forse un po’ troppo limitato. E poi un pensiero va al mio amico Di Biagio che ha fatto un ottimo Europeo, ma soprattutto ha insegnato calcio ai giovani e gettato le basi per la loro crescita. Nomi non ne faccio, ma l’Under 20 e 21 hanno dei buoni giocatori. Poi, per diventare grande e fare il salto di qualità, devi giocare nelle grandi squadre e nei grandi stadi. Da cinque-dieci anni assistiamo all’esplosione di giovani promettenti e questo significa che è stato fatto un buon lavoro di programmazione”.
IL PARAGONE – “Chi mi somiglia? Non ce ne sono. Non ci sono mancini come me. E poi credo non abbia molto senso andare a caccia di paragoni che non servono a nessuno. Ognuno ha il suo stile di gioco e credo ci siano tanti ottimi talenti. Belotti, per esempio, mi piace molto. Deve essere un belva. Deve fare come Pulici: lotta e battaglia col cuore. Se pretendiamo che alzi la testa per impostare, fare la giocata o altro, perderemo molto del suo grande talento. Farà bene a restare al Torino? Perché, resterà? I primi cinque attaccanti in Italia? Higuain, il più completo, Belotti, Dzeko che l’anno scorso ha fatto un grande campionato, Icardi – che deve però imparare a giocare più per la squadra – e Immobile. Poi, personalmente, apprezzo moltissimo Mertens: non sai mai dove sta e poi c’è, ha dei colpi che fanno davvero impallidire. Il difensore che mi ha fatto soffrire di più? Tutti. Ho preso scarpate e botte da tutti (ride). Maldini era forse il più forte contro cui ho giocato. I cinque allenatori più forti oggi? Ancelotti, Zidane, Mourinho, Conte, Guardiola. I migliori di sempre? Capello, Lippi, Mourinho, Ferguson, Sacchi. Se ho mai pensato di allenare? No”. 
PRESENTE E FUTURO TRA I PALI – “Cosa dico a chi pretende fedeltà nel calcio? Comprendo il sentimento del tifoso e, a volte, con gli atteggiamenti con cui alcuni calciatori ostentano assoluta ed incondizionata fedeltà non si fa altro che esasperare questi sentimenti, ma non bisogna mai dimenticare che si tratta di business. E non è una frase fatta: sono convinto che molti di noi, ricevendo un’offerta di lavoro estremamente vantaggiosa, la prenderebbero in considerazione e probabilmente saluterebbero colleghi, azienda e capi per fare rotta verso una nuova realtà. Per quale strano motivo questo non è consentito al calciatore? Su Bernardeschi dico che per crescere bisogna giocare in grandi società e in grandi stadi. La Fiorentina è certamente una società gloriosa, ma ultimamente non ha più raggiunto determinati livelli. Probabilmente per Bernardeschi è la scelta giusta. Donnarumma ha fatto la scelta giusta, ma ci ha messo troppo tempo a farla. A 18 anni, con tutta la carriera davanti, avrei sposato con maggiore rapidità la società che mi ha fatto esordire e che in questo momento ha bisogno di avere dei punti fermi. Lui erede di Buffon? Buffon è unico. Niente prima di lui. Se Donnarumma sarà il suo erede lo dovrà dimostrare nei prossimi vent’anni e non sarà semplice. Buffon tiene botta anche se inizia ad essere un mohicano con qualche pelo bianco sulla barbetta. Sarà per questo che ogni tanto si rade… (ride). Gigi è un amico. Un portiere fenomenale che continua a stupire e a meritare il grande rispetto che tutti abbiamo per lui”. 
DA CASSANO AL FOOT-VOLLEY – “Cassano ha ancora qualcosa da dare? Non saprei, dipenderà da lui. Serve voglia di allenarsi, di fare sacrifici, di mettersi a disposizione del gruppo e dei compagni. Se tutto questo ci sarà, Antonio potrà ancora una volta fare la differenza. I miei amici più grandi nel calcio sono Inzaghi, Lippi, Bombardini e Ronaldo. Rimpianti e ricordi? Non ho rimpianti. Non ne ho mai avuti caratterialmente. Né in merito alla mia carriera, né nella vita privata. Il ricordo più bello sono le vittorie. Tutte. Nessuna esclusa… Per quest’estate siamo carichi. L’organizzazione della Bobo Summer Cup, che a breve prenderà il via, è stato un lungo percorso. Sono molto contento perché potremo portare sulla sabbia del Fantini Club di Cervia tanto divertimento e tanti personaggi del mondo del calcio e non solo che si uniranno a tutti i presenti per giocare, ridere e, anche, fare del bene a chi è stato colpito dal terremoto e per questo merita l’affetto concreto di tutti noi”.

About Author