Torino Cronaca – Inchiesta su Juve-Real. Negli uffici della Digos il primo interrogatorio
“Inchiesta su Juve-Real. Negli uffici della Digos il primo interrogatorio”, titola il quotidiano torinese. “Il direttore di “Turismo Torino” davanti ai pm La serata in piazza organizzata in poche ore”. Il primo interrogatorio si è svolto ieri pomeriggio in gran segreto negli uffici della Digos di via Grattoni. Maurizio Montagnese era accompagnato dall’avvocato Fulvio Gianaria e ai pubblici ministeri Vincenzo Pacileo e Antonio Rinaudo avrebbe raccontato di aver saputo soltanto il 31 maggio, tre giorni prima della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, che l’azienda “Turismo Torino” di cui è direttore avrebbe dovuto organizzare la serata in piazza San Carlo – riporta Torino Cronaca -. Un preavviso di appena tre giorni per una manifestazione capace di attirare davanti al maxi schermo poco più di trentamila tifosi. Troppo poco, secondo il primo (e unico?) indagato per i disordini scoppiati durante la gara e costati la vita alla 38enne Erika Pioletti e il ricovero in ospedale ad altri 1.526. L’interrogatorio del numero uno della partecipata di Palazzo Civico è durato alcune ore e si è concluso poco prima delle venti. Montagnese avrebbe dovuto essere ascoltato come persona informata sui fatti, ma il suo nome sarebbe stato poi iscritto nel registro degli indagati a causa del gran numero di querele presentate contro “Turismo Torino”. Oltre a quello di Montagnese sono stati nel frattempo iscritti altri nomi nel registro degli indagati? In procura le bocche continuano a restare cucite, ma il ragionamento fatto sulle querele indirizzate a Montagnese potrebbe valere anche per altri personaggi citati nelle denunce presentate dai feriti: il sindaco, il questore, il prefetto. Nei prossimi giorni, poi, potrebbe essere ascoltato anche Danilo Bessone, il braccio operativo di “Turismo Torino” assistito dall’avvocato Anna Ronfani. Bessone non sarebbe però indagato. Sotto la lente dei pm è finita da tempo l’ordi – nanza comunale del primo giugno relativa all’allestimento del maxi schermo in piazza San Carlo. In quel documento si legge che sono «gli organizzatori della manifestazione», “Turismo Torino” appunto, ad assumersi «la responsabilità civile e penale conseguente a qualsivoglia danno a persone e/o cose». Gli inquirenti, dopo aver esaminato i documenti acquisiti nelle ultime settimane da Comune, Questura, Prefettura, polizia municipale e servizio 118, cercheranno di appurare per stabilire le eventuali responsabilità. E occorrerà capire perché anche le ordinanze del sindaco e del questore sono giunte così tardi: il primo e il due giugno, proprio a ridosso dell’evento. Il fascicolo dei pm ipotizza al momento i reati di omicidio colposo e lesioni personali gravissime, ma non si esclude che in futuro si possa anche prendere in considerazione l’ipotesi di pericolo per l’incolumità pubblica.