QUESTA E’ LA SCONFITTA DEL CALCIO MERCATO DI MAROTTA di Paolo Scola

Sono abbastanza freddo (diciamo tiepido va) per commentare l’ennesima finale persa di Champions League.
E’ la sconfitta del calciomercato di Marotta. Mi spiace dirlo dopo aver vinto 6 scudetti consecutivi e tre Coppe italia ma è così.
Nell’ultima sessione di Gennaio, a riprova del fatto che il modulo che ci ha portato poi così lontano non era neppure ancora stato concepito, sono arrivati calciatori che non c’entravano nulla. Nessuna alternativa nei ruoli fondamentali che poi ti permettono di alzare quella Coppa maledetta. Da Febbraio, dopo la sconfitta di Firenze, hanno giocato quasi sempre gli stessi in tutti i ruoli di attacco e centrocampo per carenza di alternative.
Non è stato un calo mentale, quello lo abbiamo subito a Berlino quando nel primo tempo il Barca ci ha metto sotto ed i nostri sembravano spaesati. Ieri la Juventus ha approcciato bene la partita, ha coperto gli spazi concedendo un solo mezzo tiro al Real con cui è passato in vantaggio ed ha creato più degli avversari.
Il calo è stato fisico e qualche avvisaglia l’avevamo avuta anche nelle ultime partite. L’adrenalina ci ha fatto fare un buon primo tempo mentre nel secondo siamo entrati spossati, senza energie e la qualità del Real ha fatto la differenza.
Vorrei vincere lo scudetto tutti gli anni solo per poter veder rosicare quelli che ieri sera sono usciti dai loro stati comatosi ma occorre pur dire che le uniche Coppa dei Campioni/Champions arrivate a Torino sono giunte negli anni in cui la Juve non ha vinto lo scudetto: nel 1985 ci classificammo addirittura sesti, nel 1996 secondi dietro al Milan ad 8 punti di distacco.
Nel 1997, 1998, 2003, 2015 e 2017 le sconfitte in finale sono coincise con la vittoria dello scudetto che ci ha portati spesso a spendere più energie di quante potessimo sopportarne evidentemente sulla base della rosa a disposizione.
Il Milan di Sacchi, divenuto famoso nella storia del calcio, vinse un solo scudetto in italia ma si impose in Europa e nel mondo come un modello da seguire. Spostiamo il nostro core verso l’Europa ed in poco tempo diventeremo davvero leggenda.Paolo Scola

About Author